Di seguito pubblichiamo il pensiero espresso dal Segretario Generale dell'UCID all'evento organizzato dalla nostra Associazione il 28 gennaio u. s.
Marco Italiano
Presidente Associazione RES MAGNAE
LE VIRTU’ CARDINALI: I PILASTRI DELL’ANIMO UMANO
Il giorno 28 gennaio scorso si è svolto a Roma, presso la Chiesa Santo Spirito in Sassia, un incontro organizzato dalla Fondazione Giovanni Paolo II e dall’Associazione Res Magnae sulle virtù cardinali, pilastri dell’animo umano. All’incontro hanno partecipato il Dott. Diego Barbato, Presidente della Sezione Ucid di Roma, l’Ing. Giorgio Gulienetti, Vice Presidente, il Dott. Dario Pasquariello, Segretario, e il Dott. Giovanni Scanagatta, Segretario Generale dell’Ucid nazionale.
Dopo l’Introduzione del Dott. Marco Italiano, Presidente dell’Associazione Res Magnae, e di S.E. Mons. Luciano Giovannetti, Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, ha preso la parola il Dott. Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire, per il Prologo sulle quattro virtù cardinali: Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza.
Ciascuna virtù è stata trattata da un Cardinale e, precisamente, la Prudenza dal Cardinale Francesco Monterisi, la Giustizia dal Cardinale Leonardo Sandri, la Fortezza dal Cardinale Salvatore De Giorgi, la Temperanza dal Cardinale Jean-Luis Tauran.
Si tratta di quattro virtù molto importanti per gli imprenditori e i dirigenti cristiani. L’imprenditore infatti, secondo l’insegnamento della Centesimus annus del 1991 di Giovanni Paolo II, deve servire l’impresa per lo sviluppo e il bene comune che riguardano in primo luogo la comunità dei dipendenti, la risorsa più preziosa dell’azienda per la sua sostenibilità nel lungo periodo.
L’imprenditore cristiano deve essere prudente e ricercare il bene dell’azienda e delle persone che vi lavorano, senza avventurarsi in operazioni rischiose per realizzare profitti speculativi elevati nel breve periodo.
L’imprenditore cristiano deve essere giusto e dare al lavoratore e agli altri stakeholders interni ed esterni la giusta ricompensa e quanto è loro dovuto. Per la verità, come ci ha ricordato Benedetto XVI nella memorabile udienza di marzo 2006, l’imprenditore cristiano deve mirare più in alto della semplice deontologia professionale, anche se questo sarebbe già un risultato, perché si confronta ogni giorno con uomini che sono fatti a immagine e somiglianza di Dio e quindi suoi fratelli. Al di sopra della giustizia ci sono la carità e la misericordia, che costituiscono la misura massima della giustizia. E’ la misericordia di cui parla spesso Papa Francesco, soprattutto nell’esortazione apostolica per la diffusione del Vangelo nel mondo attuale, Evangelii gaudium.
Il nostro Cardinale De Giorgi ha trattato la virtù della fortezza, fondamentale per i nostri imprenditori e dirigenti cristiani in questi anni di profonda crisi che, come ha ricordato più volte il Cardinale, non è solo economica ma antropologica, cioè dell’essere uomo e dei suoi valori morali ed etici. Dobbiamo pertanto partire dall’uomo per una nuova evangelizzazione, tenendo conto, come ci sprona Papa Francesco, della dimensione sociale dell’evangelizzazione stessa (Cap. IV della Evangelii gaudium).
Infine la temperanza, trattata dal Cardinale Tauran. L’imprenditore cristiano non deve essere troppo freddo né troppo caldo, ma ricercare un equilibrio, aiutato dalle altre virtù cardinali e da quelle teologali, fede, speranza e carità. Tra le virtù cardinali e le virtù teologali c’è pertanto un’intima connessione perché mette insieme la dimensione orizzontale dell’uomo con quella verticale, cioè quella trascendente e teologica. Su questa intima connessione ha insistito molto Papa Benedetto XVI, parlando di vocazione allo sviluppo dell’imprenditore cristiano, che è artefice dello sviluppo umano integrale e del bene comune.
Giovanni Scanagatta
Roma, 29 gennaio 2014